Tematiche 2023

Nota concettuale

Il XXXI Convegno di Pontignano (settembre 2023)

Quest’anno si svolgerà la 31a edizione del Convegno di Pontignano. È il primo che si tiene dopo la firma di un Memorandum d’Intesa sulla cooperazione bilaterale da parte dei leader dei nostri due Paesi, Rishi Sunak e Giorgia Meloni, il 27 aprile 2023 a Londra. Fa seguito anche al “Forum di Pontignano” tenutosi a Villa Wolkonsky a Roma l’8-9 febbraio 2023, in sostituzione del Convegno di Pontignano del settembre 2022, annullato a seguito della morte di Sua Maestà la Regina. Parallelamente al Forum di Pontignano di febbraio, i Ministri degli Esteri e della Difesa britannici hanno tenuto il loro primo incontro congiunto con i loro omologhi italiani, un’iniziativa che ora avrà cadenza annuale. Il Ministro per le Imprese e il Commercio ha firmato un dialogo sulle esportazioni e gli investimenti con il suo omologo italiano.

Il XXXI Convegno di Pontignano (settembre 2023)
Il XXXI Convegno di Pontignano (settembre 2023)

Le relazioni bilaterali tra Regno Unito e Italia sono quindi fiorenti. I nostri due Primi Ministri condividono un forte desiderio di collaborazione per affrontare le sfide comuni. E l’anno prossimo l’Italia avrà la presidenza del G7. La migrazione farà probabilmente parte di queste discussioni e al Convegno di Pontignano di quest’anno terremo una sessione plenaria su questo tema, una priorità fondamentale per entrambi i governi.

Il Memorandum d’Intesa firmato dai nostri Primi Ministri comprende anche l’intenzione di creare un UK-Italy Young Leaders Programme. Stiamo sviluppando idee per questo programma che approfondiremo durante il nostro Convegno.

Per il resto, intendiamo attenerci al formato tradizionale di Pontignano, con discussioni in gruppi di lavoro tra esperti. Dato il dibattito in corso sulla tecnologia – e in particolare sull’impatto dell’IA – abbiamo pensato che i partecipanti al Convegno di quest’anno potessero affrontare le seguenti domande:

Cosa significano i progressi della tecnologia per le nostre società? Come possiamo massimizzare i vantaggi e minimizzare i rischi?

Una serie di gruppi di lavoro esaminerà queste domande da una serie di prospettive.

Workshop 1: Come può l’innovazione tecnologica aiutarci ad affrontare le sfide demografiche e di produttività che le economie mature come il Regno Unito e l’Italia devono affrontare?

Mentre affrontano la quarta rivoluzione industriale, i nostri due Paesi stanno vivendo un rapido cambiamento nel modo in cui lavoriamo e nelle mansioni che svolgiamo. Entrambi i Paesi condividono  sfide comuni quali la  bassa crescita della produttività e l’invecchiamento della popolazione, che comportano una maggiore pressione sulle finanze pubbliche. Coltivare nuove industrie, qualificare la nostra forza lavoro in tecnologie avanzate e sfruttare le tecnologie che aumentano la produttività può aiutarci a migliorare la crescita e l’efficienza e ad aprire nuove opportunità commerciali. Cosa significano i progressi della deep tech per le industrie manifatturiere avanzate? 

Gli sviluppi nel settore Fintech promettono una migliore inclusione finanziaria per i consumatori abituali e una migliore allocazione del capitale all’interno dell’economia. Gli sviluppi della tecnologia medica in settori come le bioscienze e il MedTech non solo creano opportunità economiche e commerciali in sé e contribuiscono a mitigare i futuri rischi di pandemia, ma facilitano anche una maggiore partecipazione economica contribuendo a promuovere un invecchiamento sano e ad affrontare le malattie croniche.

Workshop 2: Come può il settore culturale sfruttare i progressi delle tecnologie digitali per promuovere l’integrità, creare un senso di appartenenza condiviso e costruire conoscenza ed economia?

Il settore culturale, che si sta lentamente riprendendo dalla pandemia, durante la quale ha reinventato i suoi canali di distribuzione e il suo modus operandi per poter continuare a fornire un servizio al pubblico, si trova ora ad affrontare la sfida globale di garantire l’accessibilità e l’inclusione in società sempre più multiculturali, fratturate, a volte diffidenti nei confronti dell’autorità e in cui i contenuti online e generati dagli utenti competono per l’attenzione degli individui attraverso una pletora di canali. I progressi delle tecnologie digitali, tra cui l’intelligenza artificiale è la più attuale, stanno avendo un impatto su molti aspetti della società, non da ultimo sul settore culturale stesso, sfidandolo a creare eventi spettacolari per rendere l’esperienza di persona apprezzata e memorabile in un mondo in cui l’uso della tecnologia si muove a passi da gigante. In questo gruppo di lavoro esploreremo due domande chiave:

Come possono i progressi delle tecnologie digitali supportare i luoghi della cultura (musei, festival, città della cultura) a coinvolgere comunità diverse e generare un senso di appartenenza? Le esigenze delle comunità più piccole e difficili da raggiungere vengono soddisfatte? In un mondo che è pieno di disinformazione causata dai progressi della tecnologia, come può il settore culturale costruire capitale sociale e rafforzare il suo ruolo di custode affidabile della conoscenza e dell’informazione?

Workshop 3: La transizione verde e la sicurezza energetica: come possiamo sfruttare al meglio il potere delle tecnologie per accelerare il passaggio a emissioni nette zero?

Raggiungere le emissioni nette zero entro il 2050 è fondamentale per evitare eventi catastrofici causati dal cambiamento climatico. Inoltre, la sicurezza a lungo termine dei nostri sistemi energetici richiede una costante riduzione della nostra dipendenza dai combustibili fossili. Il Regno Unito e l’Italia stanno portando avanti molti dei progressi nelle tecnologie verdi necessarie per raggiungere questi obiettivi. La transizione verde offre anche nuove opportunità commerciali e permette un incremento nel numero di posti di lavoro più qualificati e meglio retribuiti. Tuttavia, questo passaggio presenta delle sfide, come la necessità di riqualificare i lavoratori delle industrie “al tramonto”, l’aumento esponenziale della domanda di minerali critici, l’importanza di catene di approvvigionamento resilienti e la necessità di soluzioni basate sulla natura e sul comportamento, oltre che sulle nuove tecnologie. Dobbiamo anche capire come sfruttare al meglio gli strumenti a nostra disposizione – dalla politica ai meccanismi finanziari – per promuovere una transizione pulita, giusta e sostenibile, anche per i Paesi in via di sviluppo.

Workshop 4: Come la tecnologia sta plasmando la rivalità tra grandi potenze?

Le nuove tecnologie non sono solo un interesse economico o commerciale, ma anche un elemento centrale della politica estera, di sicurezza e di difesa: le tecnologie emergenti sono diventate oggetto e motore della cooperazione e della competizione internazionale. La supremazia tecnologica è emersa come campo di gioco per la competizione tra grandi potenze e determinerà i futuri contesti economici e di sicurezza. La valutazione delle tendenze scientifiche e tecnologiche della NATO per il 2020 suggerisce che otto tecnologie diventeranno i principali fattori di disturbo: i dati, l’intelligenza artificiale, l’autonomia, le capacità spaziali, le armi ipersoniche, la quantistica, le biotecnologie e il potenziamento umano, i nuovi materiali e la produzione (NMM). Questi elementi giocheranno un ruolo cruciale nel futuro combattimento bellico e nella costruzione di forze in grado di operare in modo decisivo in più domini. La competizione per i minerali e i materiali critici necessari per le tecnologie emergenti è diventata di per sé una fonte di tensione geostrategica. Come possono il Regno Unito e l’Italia sfruttare le opportunità e i vantaggi delle nuove tecnologie?

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